Parco giochi al chiuso

“Un mondo tutto da godere” è il titolo di questa nuova prigione per grandi e piccoli.
Ciò che segue è il decalogo del perché bisogna assolutamente andarci. Ho segnato in corsivo alcune frasi piuttosto oscure quanto persuasive e foriere di controllo totale delle menti dei partecipanti all’esperimento/business. Il corsivo riguarda la pubblicità di tali luoghi, trovata sul web. Le mie impressioni sono dovute ad una mia visita osservativa del fenomeno.
Il nostro marchio è sinonimo di divertimento ( colori) e di sicurezza ( morbidezza).
Dunque l’assenza di colore, il grigio, somma di tutti i colori, ad esempio, non ha esistenza.
Dunque la durezza è sempre pericolosa; anche quella di una conchiglia?
Nei parchi i bambini trovano un mondo magico aperto al divertimento senza limiti.
Dunque ciò che è magico, meraviglioso non porta al pensiero ma alla libertà totale, dalla libertà.
Gli altri non esistono più, le interazioni e la democrazia scompaiono.
Comunque, i nostri clienti non sono solo i piccoli, ma anche i genitori.
Controllo totale del gruppo, schedato all’ingresso.
Mentre i figli giocano senza sosta, i genitori li possono osservare dal bar.
L’emozione di vedere i figli giocare (sig) disidrata e invita all’acquisto di costose bevande.
E’ vietato l’accesso alla zona labirinto con cibi o bevande proprie.
Per questo, uno dei nostri punti forti è il festeggiamento dei compleanni. I bambini non dimenticheranno mai questo giorno e i genitori lo possono organizzare senza alcuno sforzo.Il compleanno come altro rito da finanziare in modo da lasciare nel limbo gli altri 364 giorni dell’anno.
Tutti i parchi dispongono della stessa struttura.La campionatura e la possibilità di statistiche attendibili , da utilizzare a breve a medio e a lungo termine.
Innanzitutto c'è la reception, dove gli operatori formano l'equipaggio di una grande barca e danno il benvenuto ai visitatori.Al primo ingresso occorre riempire la scheda della campionatura del target, la clientela raggiunta.
Qui c'è il guardaroba in cui si depositano le scarpe e i cappotti prima di passare alla zona ricreativa.Espoliazione dell’identità delle piccole cavie, bambini e bambine al di sotto dei dodici anni.
All'interno, ogni locale è suddiviso in varie aree. In primo luogo c'è la zona per i più piccoli, in cui vi sono giochi morbidi che rappresentano diverse figure che ne stimolano l'immaginazione e le capacità psicomotorie.L’immaginazione e le capacità psicomotorie sono opportunamente direzionate verso un mondo senza pericoli.
Dall'altra parte c'è una gigantesca struttura modulare con migliaia di palloni, altalene, reti per arrampicarsi, pertiche da pompieri, boschi di fantasia, campi di calcio e numerosissime sorprese che fanno la delizia dei bambini più grandi.Condizionamento completo dell’adolescente verso un mondo dove tutto è solo desiderabile.
Infine, uno degli angoli preferiti: i gonfiabili giganti, dove i bambini possono saltare e rimbalzare quanto vogliono, sempre sotto la sorveglianza della nostra équipe di operatori.
Gli operatori direzionatori di desiderio di controllo, la libertà è definitivamente scomparsa e così un desiderio di cambiamento diviene impossibile.

La passeggiata lungo la pista ciclabile

Dai canneti, che costeggiano da una parte il grande fiume e dall’altra la pista ciclabile, sbuca un cane lupo, dal lungo pelame color miele, senza collare, sereno trotterella verso la strada in alto. Andrà a ritrovare il suo padrone? Mi piace pensarlo libero e solitario, con la sua taglia massiccia, scorazzare per le vie del quartiere Marconi e poi di nuovo alla riva del fiume a inseguire qualche papera starnazzante.
L’acqua scorre lenta vicino alla riva sabbiosa e due coppie di anatre vanno avanti e indietro, galleggiando o agitando le grandi zampe arancione palmate per risalire la corrente. La luce scintilla tra le strie moirè delle minuscole onde, increspature morbide come spalle nude. A tratti le anatre s’inclinano immergendo il becco nella fanghiglia del fondo per catturare qualcosa; per un momento le buffe code pizzute rimangono fuori del pelo dell’acqua, nuove teste senza becco, poi una rotazione e rispuntano le teste lucenti dai piccoli occhi neri.
Davanti al portone di casa incontro Paolo e la piccola Angelica dai capelli biondi e gli occhi azzurri come quelli del padre. Si dirigono al parco giochi coperto appena inaugurato nel quartiere, solo da ieri. Ci salutiamo e chiedo alla fatina dal cappottino grigio perla: “Dove vai?”. Mi risponde contorcendosi a spirale “ A me mi piacciono le palline!”. Si riferisce sicuramente al mare di palline di plastica colorata dove nuoterà respirando aria climatizzata e micropolveri, se non peggio. Il padre sorride felice e mi saluta. Difficile oggi il mestiere di bambina o bambino. Meno male che non ho figli piccoli. E l’entropia cresce.